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I valori sono un terreno scivoloso

da | 11 03 22 | Comunicazione per le imprese

Essere sempre sul pezzo, attirare nuovi clienti ed estendere gli orizzonti del nostro business: da quando sono nati i social e soprattutto con l’aumento della competizione, tutte le attività si sono affannate per provare a sfruttare al meglio questi spazi di conversazione e pubblicità, cercando via via nuovi modi per attirare l’attenzione.

E uno dei metodi, peraltro usato da molto prima dei social dai brand più grandi o lungimiranti, è stato quello di comunicare in maniera più costante e diretta i valori dell’azienda. Tutti, ma proprio tutti, dalla grande multinazionale al piccolo negozio sotto casa, hanno iniziato a prendere posizione su ogni avvenimento e a darci il loro punto di vista.

Il che è bellissimo, ma anche molto rischioso.

Ora, se hai già iniziato a comunicare l’impianto valoriale della tua azienda, prendi le domande che troverai più avanti per fare un check della tua situazione, altrimenti, se non hai ancora iniziato, prenditi il tempo di darti le risposte prima di cominciare a dirci come la pensi.

Ci credo davvero?

Questo è il punto fondamentale, che tiene in piedi tutto il resto e senza il quale è meglio tacere e puntare a un altro tipo di comunicazione. Se non credi davvero in quello che stai per dire, specie se parliamo di valori, non muovere un altro passo.

Non c’è niente di peggio di un’azienda che finge di credere in qualcosa o, se vuoi, non c’è niente che possa affossare la tua azienda come il tradire i valori che tu stesso hai messo in piazza. Umanizzare la tua società, impegnarla per delle cause che reputi giuste non solo è fantastico e lodevole, ma è anche un grande modo per fare marketing e spingere consumatori sempre più consapevoli a scegliere proprio te, ma a quello che dici deve seguire quello che fai.

Niente greewashing, nessuna bugia: perché sono entrambe posizioni insostenibili sul lungo periodo, poi viene fuori tutto e sono dolori.

Ha senso che io ne parli?

Domanda (quasi) accessoria: ha senso che tu, attraverso la tua azienda, prenda posizione su tutto quello che succede nel mondo? Già i post a tema “giornate mondiali” hanno ampiamente saturato, non è detto che un’azienda debba dire la sua su qualsiasi cosa, magari con una grafica sul trend del momento.

La costruzione della reputazione dell’azienda passa da queste prime due questioni. Devi credere davvero in quello che dici, tenendo un comportamento in linea con i proclami, e devi capire se abbia senso per te parlare di uno specifico argomento.

Ho pensato al lungo periodo?

Terza domanda preliminare: quando hai acceso il computer per postare la tua posizione su una precisa questione hai preso in considerazione gli effetti a lungo termine?

Cavalcare un argomento caldo ti può portare ottimi benefici oggi, ma ti inserisce all’interno di una precisa casella: che effetti avrà nel lungo periodo?

Facciamo un esempio (estremamente divisivo e che meriterebbe di essere analizzato nel dettaglio): l’obbligo del Green Pass.

ALT! Parliamo di marketing e comunicazione. Ogni commento non pertinente verrà rimosso, qui e sui vari social.

La questione del Green Pass (ma un po’ tutto quello che è legato alla campagna vaccinale) è stata molto sentita da tutti, vuoi per le restrizioni, vuoi per questioni di principio (ripeto: non mi interessa).

Molte attività hanno scelto di prendere una posizione netta: dalla richiesta fatta alle persone senza GP di andare altrove fino ai gruppi Telegram che suggerivano in quali bar e ristoranti poter trovare esercenti “amici” che non avrebbero chiesto il certificato verde.

Il punto è che, presto o tardi, la questione Covid e Green Pass finirà. E quando finirà, come ti ritroverai?

Nel percorso di formazione che ho tenuto a febbraio in CNA ho parlato proprio di questo: è necessario prendere posizione a nome dell’azienda? Che effetti avrà sul tuo business la tua presa di posizione? Era necessario che la mia ditta di bulloni si esprimesse pubblicamente con un comunicato contro il governo e contro le restrizioni?

Capisco che una questione così divisiva faccia spesso prudere le mani e invogli a postare, ma bisogna stare molto attenti.

Comunicare i valori è “bello ma”

Se hai già pensato a queste cose, se hai valutato pro e contro, se hai pensato agli effetti sul lungo periodo, se trovi che il tema sia legato al brand e se quello che ci raconti sui social corrisponde ai tuoi comportamenti allora sei a cavallo!

Mentre preparo il blogpost in cui parleremo di come comunicare i valori aziendali tu continua così!

Se, invece, hai esitato nel dare la risposta anche solo a una di queste domande, posso darti due consigli: lascia perdere e concentra la tua attenzione su altro oppure contattami e parliamone insieme.